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Klimt

alle origini di un Mito

Tra giri di valzer e il dolce sapore della sacher, tra lo splendore dei sontuosi palazzi del Ring e delle fastose residenze asburgiche, a Vienna, allo scadere dell'Ottocento, si stava consumando la "finis Austriae", ne fu testimone un gruppo di giovani artisti che, dando vita alla Secessione (1897),  scossero profondamente il mondo artistico ed accademico e conquistarono presto popolarità presso la borghesia.
Capofila Klimt, con la sua arte raffinata e moderna, elegante e preziosa, simbolista e giovane, con la sua pittura dagli ori sfavillanti di bizantina memoria e dalle linee fluenti, evocatrice di un mondo che stava voltando pagina definitivamente.
L'esposizione milanese ricostruisce il percorso artistico di Gustav Klimt dagli inizi accademici alla svolta che avvenne attraverso i rapporti con la Wiener Werkstätte e con l’idea della Gesamtkunstwerk (l’opera d’arte globale) che trovò piena espressione nella Casa della Secessione e in quel capolavoro che fu il "Fregio di Beethoven", la cui ricostruzione originale è presente mostra.
Allestimento sofisticato, di gran gusto e perfettamente in “stile Secessione”

 

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