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Angera

L'Eremo di Santa Caterina del Sasso
 

In mattinata ritrovo dei partecipanti a Paderno Dugnano e partenza in pullman GT riservato verso Stresa, sul Lago Maggiore. Imbarco sul battello privato e traversata del lago per raggiungere l’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Antico e suggestivo complesso religioso a strapiombo sul lago Maggiore, conserva importanti testimonianze pittoriche del ‘300. Dopo lunghi e complessi lavori di restauro e di consolidamento, il monastero è tornato ad essere meta turistica e religiosa. Visita guidata Pranzo e Tempo libero per visite e degustazioni libere. Nel pomeriggio proseguimento per Angera e visita del Civico Museo Archeologico suddiviso in tre sezioni: Angera nella preistoria; l’area abitativa in età romana; le necropoli romane. Le prime attestazioni della presenza dell’Uomo nel territorio di Angera sono state individuate nel corso di scavi e indagini in una grotta naturale nota come Tana del Lupo, collocata nella parete sud-occidentale della altura che ospita la Rocca Borromeo. I più antichi oggetti in selce, quarzo e cristallo di roccia, tra cui i “grattatoi” per la lavorazione del legno e delle pelli, bulini, lame e punte a dorso che sono stati rinvenuti, risalgono alla fase finale del Paleolitico. Si prosegue con una passeggiata a piedi alla scoperta di questa deliziosa cittadina. Piccolo centro rurale in epoca celtica, crebbe in epoca Romana e Medievale, grazie alla sua posizione strategica favorevole agli scambi commerciali. Il suo massimo splendore fu sotto l’egemonia della famiglia Borromeo, la quale costruì sulla collina la Rocca (visitabile da marzo a ottobre). Il centro cittadino è caratterizzato da un ampio piazzale per la maggior parte occupato da una zona alberata nella quale spicca un enorme cedro del Libano e dalla chiesa dedicata a Maria Assunta, con la facciata costruita in bella pietra di Angera. Dalla Piazza Parrocchiale si diparte via Mario Greppi, un tempo fulcro della vita cittadina.  Su questa strada è localizzata la "Ca' dal Botta" con affreschi del 1400.  Proseguendo verso il lago si trova la Madonna della Riva, con all’interno un affresco della Vergine che nel 1657 sembrò sudare sangue mentre una donna si fermò a pregare di fronte all’effigie. Il prevosto raccolse con un drappo di lino le gocce di sangue ed in seguito ad indagini diocesane l’immagine venne dichiarata venerabile. Tra le tele conservate tra le mura spiccano quelle attribuite a Isidoro Bianchi da Campione: il maestoso dipinto raffigurante la Visita di S. Carlo alle Tre Valli e due dipinti di dimensioni inferiori, l'Ascensione e l'Assunzione della Madonna

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