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Da Porta Vittoria al Monforte

la Milano piccolo borghese e operaia di primo Novecento

Quotidianamente attraversiamo la città, percorriamo strade nel centro, come nella periferia, passando davanti a palazzi antichi e moderni, a vecchie case, a resti di un passato preda della città moderna… attraversiamo la storia di Milano senza rendercene conto, senza fermarci a guardare intorno a noi, senza capire ciò che ci circonda. Questo vale anche per la zona meta del nostro percorso, che parte da una Piazza che ha una lunga e gloriosa storia, Piazza 5 Giornate, per allungarsi nelle vie limitrofe e terminare presso il Monforte, una delle cinque porte più recenti di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli e i cui caselli daziari furono demoliti nel 1919.  È un quartiere che si snoda nelle aree che, a fine Ottocento, avevano ancora un sapore agreste, campi, orti e cascine. Il processo di sviluppo industriale ne alterò profondamente il volto. L’area fu interessata da un inurbamento e relativa compagine edilizia rivolta al proletariato e alla piccola borghesia, per lo più impiegatizia.

Nacquero così, accanto a modeste tipologie edilizie prive di particolare interesse, progetti pregevoli di “villaggio operaio” con casette dotate di confort e minuscolo giardino. Oggi queste casette dalle facciate coloratissime, come una piccola Burano milanese, le possiamo ammirare in Via Lincoln, tra un dedalo di strade battute solo da chi qui ci abita. Proseguendo nella passeggiata, arriveremo ad ammirare palazzi raffinati dalle decorazioni liberty, destinati nuova realtà sociale del terziario (commercianti e impiegati), scopriremo curiosità, come la Casa 770 e tanto altro…

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